Quando ci impegniamo in un progetto, abbiamo accumulato una grande motivazione da una parte, ma dall’altra cominciano a farsi strada le resistenze e i blocchi. Prima di procedere è bene individuare e analizzare tali blocchi e sciogliere le resistenze per poter progredire al meglio verso il nostro obiettivo. I blocchi non sono qualcosa di misterioso; di solito sono identificabili con un po’ di lavoro. Ad esempio potreste avere dei risentimenti o delle paure relativamente al progetto in questione e questo potrebbe impedire a nuove idee di farsi strada in voi. Delle potenzialità inespresse potrebbero rimanere tali e potreste certamente scoraggiarvi e decidere di lasciar perdere. blocchi
Ci sono molte persone che hanno delle idee valide ma che non hanno la costanza di perseverare e andare avanti con la disciplina e la pratica necessaria. Potremmo avere una buona idea ma potrebbe mancarci il coraggio di perseguire i nostri intenti a tal punto da uscire scoraggiati dall’esperienza. Il rischio è tornare nella solita routine, che tutto sommato consideriamo sicura per la nostra sopravvivenza. La mente inconscia gioca dei brutti scherzi e per questo va conosciuta e affrontata. Le resistenze in noi diventeranno allora un potente alleato, un amico prezioso che ci darà le giuste intuizioni!
La nostra parte più profonda e creativa potrebbe essere paragonata a un bambino. Come ogni bambino essa potrebbe avere dei momenti in cui fa il broncio, altri in cui si arrabbia vistosamente, pesta i piedi e così via. Qualsiasi cambiamento volto ad uscire dalla “zona di comfort” gli fa paura e metterà in gioco tutte le strategie che conosce per fermarci. Sta a noi, alla nostra parte adulta, il compito di rassicurarlo, di tranquillizzarlo e magari di rallentare il nostro ritmo per far sì che ciò succeda.
In fondo, se gli spieghiamo cosa intendiamo fare, proprio come faremmo con un bambino piccolo. Se gli spieghiamo che poi ci saranno anche delle cose interessanti e piacevoli al raggiungimento dell’obiettivo, si calmerà.
Dipenderà da noi convincerlo, ma dovremo persuaderlo che nessuno gli farà del male. Questo dobbiamo prometterlo solennemente e mantenere la promessa, se vogliamo che si rassicuri e ci faccia andare avanti senza sabotarci di nuovo.
Per eliminare o almeno far emergere i blocchi che ci ostacolano, uso un potente strumento di scrittura. Come prima cosa bisogna scrivere tutti i risentimenti che si hanno nei confronti del progetto, di noi stessi e delle persone coinvolte. Scrivendo a ruota libera, senza censurare niente e senza pensare alla grammatica o alla punteggiatura. In questo modo la mente inconscia può liberare ogni contenuto che normalmente non ci permettiamo di ascoltare.
È una sorta di scritura automatica. All’inizio possono sembrare cose che già conosciamo ma andando avanti potremo stupirci di quello che ne può saltare fuori; questo esercizio si può fare con la penna o col computer, scegliete voi il modo più veloce, scegliete quello in cui vi sentite più liberi.
Il secondo esercizio di scrittura che propongo consiste nell’elencare tutte le paure che si provano rispetto allo stesso progetto: le paure di realizzarlo o di non realizzarlo. Lasciatele andare sulla carta anche se le giudicate stupide o ve ne vergognate, consapevoli che tutto questo lavora dentro di voi e produce gli ostacoli che non volete.
Lasciando andare tutto ciò sulla carta si libera dello spazio creativo dentro di voi e questo vi consentirà di vedere le cose sotto una luce diversa. Iniziate a scrivere: “ho paura di … e ho paura che … e così via”. Permettetevi di guardare in faccia i mostri terrificanti che pensate di avere nel vostro inconscio: una volta tirati fuori alla luce non faranno più tanta paura.
Come terzo passo chiedetevi se c’è ancora qualcosa da scrivere rispetto ai due passi precedenti: vale la pena esprimere anche le più piccole e in apparenza innocenti questioni. A me serve molto pensare che nessuno leggerà mai i miei sfoghi scritti e forse nemmeno io li rileggerò, anzi perlopiù li butto via, intanto però la mia energia cambia e mi sento più lucida e più ferma nei miei propositi.
Può anche capitare che cambi idea sul progetto: mi rendo conto che non ne vale la pena; che i contro sono maggiori dei pro; che l’energia che mi costerebbe sarebbe troppa e quindi decido consapevolmente di rinunciare a lavorarci sopra.
Questa conclusione però è il frutto di un lavoro cosciente e non di un sabotaggio inconscio. Infatti se decido di rinunciare dopo un lavoro come questo appena descritto, la decisione di andare avanti o di rinunciare sarà consapevole. Il consiglio è di aspettare qualche giorno e lasciar decantare tutto il processo creativo e mentale. Dopo si può decidere.
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