Il Counseling, che pratichiamo e insegniamo nella nostra scuola, si struttura come relazione di aiuto non direttiva, fondata su un ascolto attivo ed empatico. Tutto ciò, in un clima di attenzione e di rispetto, pone al centro il “cliente” con i suoi bisogni, valorizza le sue potenzialità di cambiamento.
Si occupa inoltre di individuare le capacità alle risposte che modifichino la propria situazione esistenziale, ampliando la propria visione del mondo. Di conseguenza aumentano le proprie capacità di scelta, la ricerca di talenti e punti di forza.
La nostra è una scuola che si occupa del sistema, oltre che delle problematiche personali del cliente, e osserva grazie ad un approccio transpersonale la simbologia, la fenomenologia, le dimensioni archetipiche. I simboli per aiutare le persone a connettersi con un’esperienza spirituale che trascenda l’ordinario.
Insomma un viaggio verso qualcosa di ancora non noto e meraviglioso, grazie anche al counseling, per tornare concretamente con i piedi ben piantati per terra arricchiti dall’esperienza.
Durante i nostri gruppi (e nello specifico durante i residenziali e nei corsi di sciamanesimo) attingiamo ad un sistema di conoscenze e di esperienze quali il contatto con gli elementi della natura: Terra, Acqua, Fuoco, Aria ed Etere. Utilizziamo inoltre cerimonie quali la trance dance, la ricerca dell’animale di potere, mantras e mandala, meditazioni e visualizzazioni guidate, oltre allo sviluppo delle tematiche proposte e sviluppate dalla Psicologia Umanistica.
Il counseling transpersonale indica, dunque, quell’approccio che si occupa dello studio della spiritualità e delle esperienze spirituali nel contesto della relazione d’aiuto.
Questo approccio cominciò ad affermarsi nel campo della psicologia intorno agli anni Sessanta, a partire dall’opera di A. Maslow, che per primo mise l’accento su una psicologia evolutiva. Essa considerava lo sviluppo delle potenzialità, la soddisfazione graduale dei bisogni. Inoltre la relazione tra “persona e persona” nel rapporto terapeutico e l’esperienza mistica, come momenti fondanti di un percorso di auto-realizzazione.
La prima associazione di psicologia transpersonale fu fondata negli Stati Uniti nel 1969 per opera di personalità quali: Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Allan Watts, Arthur Koestler, Viktor Frankl.
La psicologia transpersonale si caratterizza grazie al contributo degli ambienti scientifici allo studio e alla comprensione dell’esperienza interiore di ordine trascendente.
Quest’esperienza nel corso dei secoli ha ricevuto, dalle diverse tradizioni, numerose denominazioni. Le più rilevanti sono: estasi mistica, esperienza cosmica, coscienza cosmica, esperienza oceanica, peak experience, nirvana, satori, samadhi, regno dei cieli, corpo del sogno, nagual.
L’approccio transpersonale ritiene che le esperienze interiori di ordine mistico ed estatico, così come il desiderio alla trascendenza dell’Io, costituiscano un aspetto significativo dell’umana esperienza.
Recenti studi dimostrano che le persone che hanno vissuto qualche forma di esperienza mistica la definiscono come una delle esperienze più profonde e importanti della vita.
Nella sua ricerca la psicologia transpersonale integra l’esperienza della psicologia occidentale, soprattutto del filone gestaltico, esistenziale, umanista con le tradizioni mistiche orientali. Queste basate sulla meditazione come lo yoga, lo zen, il sufismo e con quelle sciamaniche basate sull’estasi e il contatto diretto con le forze della natura.
Subisce anche una forte influenza dalle più recenti acquisizioni della fisica moderna e della biofisica ed è in stretto rapporto con altre scienze quali: la sofrologia, la sociologia, l’antropologia e la parapsicologia.
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