Albero genealogico: Riappropriarsi della propria vita

Albero genealogico: Riappropriarsi della propria vita

albero genealogicoL’albero genealogico consente di scoprire e capire molte cose della propria vita. albero genealogico

Risalire alla storia della famiglia, fino ai bisnonni, e far riemergere traumi, delusioni, segreti, curiosità, aspirazioni, realizzazioni. Lo scopo è di liberarci di una vita che non ci appartiene o per trarre ispirazione, stimoli, motivazione e nuovi significati.

Argomenti trattati

  • L’importanza del proprio albero genealogico
  • Come si Come si determina il proprio albero genealogico
  • Le influenze del nome
  • La centesima scimmia
  • Sindrome da anniversario
  • I segreti di famiglia
  • Conclusioni
  • Contatti

L’importanza del proprio albero genealogico

Come sostiene la grande psicanalista Anne Ancelin Schutzenberger , nel suo libro La sindrome degli antenati (che in Francia ha superato quindici edizioni di ristampa), è possibile superare paure apparentemente irrazionali, difficoltà psicologiche e persino fisiche scoprendo e cercando di comprendere i parallelismi tra la propria vita e quella dei propri avi.

Secondo l’autrice il lavoro sull’albero genealogico e gli studi relativi, possono aiutare a ricostruire passaggi significativi nella storia della famiglia. Inoltre si può portare a una presa di coscienza di traumi del soggetto sofferente, ripercorrendo date ed eventi che permettono la ricerca di legami nascosti o inconsci.

Secondo la psicogenealogia alcune scelte di vita, alcuni dei nostri successi e dei nostri fallimenti, sono legati alle esperienze vissute dai nostri antenati.

Mentre la genealogia tradizionale tende a raggruppare delle informazioni oggettive sugli antenati, nomi, cognomi, date, la psicogenealogia usa le stesse informazioni per comprendere i caratteri, i comportamenti, le personalità ed evidenziare quei fatti del passato che sono stati decisivi per la nostra esistenza .

Il suo obiettivo è fare il punto su quanto si è trasmesso di generazione in generazione in termini di ripetizioni di avvenimenti o di perpetuazione di segreti di famiglia.

La vita di ognuno di noi fa parte di una storia più grande e ricca di avvenimenti, scoprire questa storia significa poter vivere un’esistenza più consapevole, ricca e soddisfacente.

Ricostruire il proprio romanzo familiare, partendo dai primi ricordi in nostro possesso, fino ad arrivare ai livelli più profondi della memoria familiare, è un’avventura davvero entusiasmante e fa sentire sempre più appartenenti e meno soli.

Le nostre eredità

Le vite dei nostri avi sono molto probabilmente piene di risvolti che nemmeno immaginiamo e che influenzano il nostro destino: matrimoni, separazioni, nascite, esili, successi e fallimenti e molto altro ancora.

L’albero genealogico è il simbolo della vita ed è utilizzato nella genealogia tradizionale perché permette di illustrare il succedersi delle diverse generazioni. Muovendosi sempre più in profondità, si possono stabilire legami, notare analogie tra la vita degli antenati e la nostra, tra quella dei genitori e la nostra.

Le radici rappresentano gli antenati, la generazione dei bisnonni e oltre. Il tronco rappresenta l’asse centrale formato dai nonni e dai genitori. Le foglie sono la generazione presente, nostra e dei fratelli e sorelle. I frutti, infine, rappresentano i figli .

Gli antenati si trovano, quindi, in basso e noi in alto, perché in questo modo anche da un punto di vista visivo, gli avi si trovano alla base della stirpe.

Questo fa capire e sentire che si è sostenuti, sorretti dalla storia di coloro che ci hanno preceduto. E in quella storia si trovano le nostre radici. Normalmente, durante la Scuola, studiamo tre generazioni perché formano la base essenziale per la comprensione della discendenza e dell’albero genealogico.

Si eredita dalla storia dei due genitori, ma anche da quella dei precedenti quattro nonni. Risalire più indietro nel tempo non è indispensabile e inoltre risulterebbe difficile trovare informazioni precise oltre la generazione dei bisnonni.

Come si determina il proprio albero genealogico

Puoi iniziare interrogando i familiari più vicini, mamma e papà, zii, nonni, i fratelli, se sono più grandi di te, avranno delle informazioni che a te mancano. Troverai notizie che ti permetteranno di ricostruire la storia della tua famiglia e un albero genealogico chiaro e comprensibile.

Sarebbe meglio parlare con ciascuna persona separatamente. In questo modo ognuno di loro si sentirà libero di esprimersi e inoltre uno stesso evento può essere vissuto da ognuno in modo differente: tutti i vissuti sono unici e la versione di ognuno va rispettata.

Alla fine delle vostre ricerche tirerai le somme e ti farai una tua idea. Preparati al colloquio, decidi prima che tipo di domande vuoi fare e a chi.

Arriverai presto ai dettagli degli eventi accaduti nella tua famiglia. Durante un primo colloquio di solito emergono solo informazioni superficiali; non demordere, se avrai la pazienza di insistere, con garbo e gentilezza, e forse per questo saranno necessari più incontri, ti assicuro che arriverai a conoscere informazioni che non avevi nemmeno immaginato… la tua perseveranza verrà premiata e la tua vita sarà arricchita da questo.

Di solito ci fidiamo molto della nostra memoria, o almeno cosi è successo a me, e quindi non prendiamo nota delle informazioni che riceviamo e cosi succede che dopo un po’ ci dimentichiamo delle date o degli eventi importanti oppure ricordiamo solo una piccola parte di quel che ci è stato detto.

Sviluppare “l’investigatore”

Allora il mio consiglio è di prendere nota, appena possibile, di tutto quello che ti hanno raccontato. Rileggendo più avanti i tuoi i appunti, ti sorprenderai della ricchezza delle informazioni e dellenotizie che avrai ottenuto.

La storia familiare va ricostruita seguendo l’ordine cronologico: si può ad esempio partire dalla data di nascita dei tuoi nonni e poi ricostruire i fatti come sono accaduti da allora in poi.

È importante verificare se negli anniversari di nascite e morti dei tuoi cari, ti capita di vivere delle emozioni particolari e se ti senti diverso o strano.

Andando in visita dai vostri parenti potresti chiedere di guardare le foto o se ci sono delle lettere. Saranno contenti di condividere con te i “segreti” di famiglia, che possono essere anche molto piacevoli.

Potresti osare contattare anche parenti più lontani, cugini, fratelli e sorelle dei nonni o altri parenti che forse avranno delle notizie sulla tua famiglia e lasciarti sorprendere.

Potresti approfittare di un fine settimana per andare a visitare i luoghi in cui hanno vissuto dei tuoi parenti. Molte persone che hanno lavorato sul loro albero genealogico, hanno trovato grande giovamento a visitare alcuni luoghi importanti per la loro famiglia.

Diversi partecipanti ai miei corsi hanno ricevuto informazioni importanti, recandosi agli uffici dell’anagrafe e ai centri di ricerche genealogiche. Anche grazie a internet alcuni hanno potuto ricostruire chiaramente il proprio albero genealogico.

Riscoprire talenti e vocazioni

Ricapitolando, è importante iniziare a recuperare i dati essenziali come date di nascita, morte, separazioni, matrimoni, nomi, soprannomi e professioni di ognuno .

Poi in un secondo tempo si andrà più in profondità scoprendo numerosi altri eventi. È possibile tener presente quattro domande per facilitare il compito: Dove si è verificato? In che data? In quali circostanze? Per quali ragioni?

Spesso si hanno molte più informazioni su una delle discendenze della famiglia rispetto all’altra. Anche conoscere la professione dei vostri nonni e se possibile dei bisnonni, è importante dato che ha determinato lo stile di vita della famiglia, le relazioni con gli altri, l’agio economico o meno, eccetera.

Considerando che tipo di lavoro svolgevano i tuoi familiari, puoi farti un’idea dell’attività svolta: lavoro manuale o intellettuale; solitario o in relazione, in casa o fuori casa. È anche importante sapere se il lavoro è stato scelto o imposto dalla famiglia.

Tutto questo e altro ancora può portarci ad avere più consapevolezza e conoscenza e aiutarci a comprendere il perché di alcune nostre scelte. È molto arricchente scoprire le vocazioni e i talenti dei diversi parenti, scoprire se l’hanno espressa pienamente e in quali settori.

Ogni talento creativo sviluppato dai nostri antenati può rappresentare una fonte d’ispirazione per noi. Ci possiamo trovare nella situazione di voler completare qualcosa che un nostro parente ha lasciato in sospeso. E’ importante capire se lo vogliamo veramente o se sentiamo come un “debito” nei confronti del nostro antenato.

È importante anche prendere nota di eventi importanti e significativi come cambiamenti di città o nazione, o svolte sociali oppure cambiamenti importanti dal punto di vista sociale. Ci potremmo trovare a vivere vite che non sono nostre oppure a trascurare talenti e creatività che ci appartengono e nemmeno lo sappiamo.

Le influenze del nome

albero genealogicoIl nostro nome è la prima parola che ci identifica, quella su cui abbiamo fondato la nostra esistenza. Perché ci hanno dato proprio questo nome e non un altro? La prima ricerca per ricostruire il tuo albero genealogico riguarda la comprensione del fatto se il tuo nome é già stato usato da precedenti antenati.

Se un nome ritorna si tratta sicuramente di una personalità importante, il cui destino ha segnato la discendenza. Grazie all’indagine familiare si può scoprire come e per quali motivi.

Se il nome è quello di uno dei nonni, si può pensare, al di là della tradizione, che comunque i tuoi genitori siano rimasti molto legati ai loro genitori. Questo attaccamento spinge a cercare la loro presenza nei figli.

Se ti è stato dato il nome di uno dei due genitori, forse è perché è stata vista in te la possibilità di una nuova rinascita. Forse lui o lei si è sentito un figlio poco desiderato. Oppure il tuo nome è tratto da un film o da un libro, da una canzone. Per quali ragioni è stato scelto per te?

Questa ricerca non va interpretata come qualcosa di ossessivo o noioso. Tutt’altro: può essere arricchente, liberante e motivante per il tuo futuro. Come dice Bertold Ulsamer nel suo bellissimo libro Senza radici non si vola , abbiamo bisogno di rinforzare le nostre radici per poter poi volare.

Forse il tuo nome riflette la vocazione di uno dei tuoi genitori o di entrambi. Se ti hanno dato il nome di un’artista, musicista, pittore o altro o di uno sportivo o di un’altra personalità, questo può essere un riferimento importante della loro personalità. Darti il nome di un loro idolo, rinforza il tuo legame con loro.

La centesima scimmia

albero genealogicoAlla base di questo lavoro cosi affascinante, c’è l’idea che tutto viene registrato nel nostro inconscio, anche avvenimenti lontani di cui non siamo apparentemente a conoscenza.

Ti racconto una storia per spiegarti meglio cosa intendo. Il comportamento della scimmia giapponese Macaca Fuscata è stato intensamente studiato dagli etologi per più di trent’anni, osservando un certo numero di colonie selvagge.

Una di queste colonie viveva sull’isola di Koshima, di fronte alla costa occidentale di Kyushu, dove nel 1952 l’uomo fornì alle scimmie una “spinta” evolutiva: delle patate dolci gettate sulla sabbia.

Erano stati approntati una serie di posti di osservazione, nei punti d’incontro del territorio del gruppo. Abitualmente le giovani scimmie imparano le abitudini alimentari dalle madri, che insegnano loro cosa mangiare e come comportarsi con il cibo stesso.

In questo gruppo di macachi si era sviluppata una complessa tradizione alimentare che comprendeva germogli, frutti, foglie, gemme, di centinaia di specie di piante. Perciò essi avvicinarono le nuove scorte di cibo “artificiale”, ma nulla nel loro repertorio li rendeva capaci di trattare con patate dolci selvatiche, coperte di sabbia.

A un certo punto Imo, una femmina di diciotto mesi, risolse il problema, portando le patate giù verso il torrente e lavandole prima di mangiarle. Comparata con le conoscenze già acquisite da queste scimmie, questa era una vera rivoluzione culturale. Richiedeva astrazione e una deliberata manipolazione di parecchi parametri rispetto all’ambiente.

Invertendo la normale tendenza, fu la giovane Imo a insegnare alla propria madre il trucco. Lo insegnò anche ai suoi compagni di gioco che, a loro volta, lo insegnarono ai loro genitori.

Un cambiamento utile a tutti

Piano piano, questa nuova modalità si sparse attraverso la colonia, e ogni passaggio ebbe luogo annotato dagli osservatori. Nel 1958, tutti i giovani lavavano il cibo sporco, ma i soli adulti (più vecchi di cinque anni) che adottavano le novità, erano quelli che l’avevano imparata dai figli.

Poi successe qualcosa di straordinario: nell’autunno di quell’anno, un numero imprecisato di scimmie di Koshima lavava le patate dolci nel mare, perché Imo aveva fatto l’ulteriore scoperta che l’acqua salata non solo puliva il cibo ma gli dava un interessante nuovo sapore.

Era un martedì quando gli etologi osservarono questo fenomeno: un certo numero di scimmie, diciamo 99, per rendere l’evento più chiaro, era sulla riva alle undici di quella mattina, quella stessa sera tutte le scimmie dell’isola avevano iniziato a lavare le patate!

Possiamo immaginare che, raggiunta una certa “massa critica”, una centesima scimmia si sia aggregata al gruppo che lavava le patate provocando un cambiamento di comportamento nell’intera comunità. Non solo, ma il comportamento aveva in qualche modo superato le barriere naturali ed era apparso spontaneamente in colonie su altre isole e pure sulla terraferma, in un gruppo a Takasakiyama .

Il fenomeno della centesima scimmia è diventato popolare nella cultura New Age perché investe l’azione di ogni singolo individuo di una potenzialità ben più vasta e significativa. Il messaggio è che cambiando noi stessi possiamo, per sincronicità, portare rivoluzionari cambiamenti all’intero pianeta .

“Sindrome” da anniversario

È da poco tempo che è stata compresa l’importanza della “sindrome” d’anniversario, come spiegazione di eventi che si ripetono, come incidenti di macchina, malattie, scelta di stesse professioni, eventi che si ripetono nelle stesse date accadute a nostri avi, senza esserne a conoscenza.

Oppure fatti accaduti durante l’infanzia che poi sono stati rimossi, e che accadono nuovamente in età adulta, più o meno durante gli stessi periodi dell’anno.

Lavori recenti hanno confermato la presenza, nei discendenti dei sopravvissuti di guerra, di incubi particolarmente vividi, che ripropongono traumi terribili e accompagnati da malattie dell’apparato faringeo. (Judith Kestemberg, Nathalie Zaijdé, Anne Ancelin Schutzenberger, 1994; 1995).

Come avviene questa trasmissione transgenerazionale inconscia e involontaria che sottolinea determinati periodi e determinate date familiari e storiche, coincidenti spesso con anniversari?

Moreno parla dell’inconscio e del conscio gruppale e familiare: il segreto e il non detto dei genitori crea una catena tra generazione e generazione creando cosi la trasmissione transgenerazionale degli eventi e dei relativi vissuti.

Per questi motivi riteniamo sia importante fare delle indagini. Poter liberare noi e le future generazioni dei legami inconsci che ci impediscono di essere liberi di vivere la nostra vita senza gli influssi pesanti di eventi che nemmeno conosciamo .

Ti consigliamo di prendere nota delle date, ad esempio quando i tuoi genitori si sono conosciuti e quanti anni avevano. A quanti anni hanno avuto te, e poi analizzare che eventi ti sono capitati in quella stessa età. E questo vale per ogni accadimento importante riguardante la tua famiglia di origine.

I segreti di famiglia.

albero genealogicoTutte le famiglie possiedono dei segreti: eventi inconfessabili, vergognosi che proprio per questi motivi, vengono repressi.

Tuttavia tutto questo vissuto sotterraneo viene trasmesso inconsciamente e cosi le difficoltà vissute dalle precedenti generazioni, vengono vissute nuovamente dalla generazione in corso.

Può accadere che situazioni del passato si ripetano in modo misterioso, anche per gli stessi protagonisti, che rimangono sorpresi dalle coincidenze di alcuni accadimenti. Più il passato è nascosto, più tende a manifestarsi e ripetersi, in condizioni simili.

Per potersi liberare di questi accadimenti ripetitivi, è di vitale importanza portare a galla i segreti, anche scomodi. Non è vero che seppellendo i problemi e le difficoltà vissute dalle famiglie, queste non creeranno più danno; è vero il contrario.

Tanto più facciamo luce sugli avvenimenti, prima li possiamo mettere in ordine e quindi lasciar andare, che non é dimenticare ma é non pensarci più e soprattutto non ritrovarli più sulla nostra strada e vivere quindi la nostra vita in modo più libero.

Con l’indagine sul tuo albero genealogico , numerosi fatti del passato, indispensabili da sapere, si rivelano in tutta la loro forza. Se si ha il coraggio di porre le giuste domande e di andare in profondità sarai sorpresi dalle scoperte sensazionali che farai riguardo la tua famiglia.

In famiglia si parla poco, di solito, del passato e quindi alcuni dettagli vanno via via persi; è importante per quel che si può recuperarli: ripeto, non per continuare a pensarci per tutta la vita, ma proprio per potercene liberare e liberare anche le generazioni future.

Conoscere il passato

Alcuni familiari saranno ben contenti di darti tutte le informazioni in loro possesso, e cosi di liberarsi da alcune emozioni personali. Se farai le indagini in modo progressivo, incontrando più volte le persone interessate e dimostrando il tuo genuino interesse, ti faranno delle confidenze intime e ti verranno anche svelati dei segreti importanti.

La ricerca è appassionante. Scoprire situazioni o storie che ignoravi, è un’esperienza stimolante. Nel momento in cui si apprendono fatti nuovi la nostra coscienza si allarga. Offrire l’opportunità ad alcuni parenti di poter parlare con franchezza crea un’importante apertura alla comunicazione. Forse, per la prima volta nella tua famiglia, potrete comunicare in un modo più aperto e fluido.

Conoscere il passato é un bisogno assolutamente naturale. Quando siamo giovani e potremmo ricevere tutte le informazioni che sarebbe importante ricevere, non siamo giustamente interessati. Invece quando ad alcuni di noi compare un sincero interresse verso il passato, il più delle volte non si hanno più le possibilità di risalire a informazioni necessarie.

Tuttavia con la perseveranza si possono ottenere ottimi risultati e anche la semplice evocazione degli avvenimenti può portare ordine, avendo un valore fortemente liberatorio. Trasformando il futuro di ognuno, dato che la verità fornisce libertà e gli eventi del passato visti in quest’ottica si trasformano in risorse. Quando si conoscono le proprie radici, presente e futuro diventano stimolanti e arricchenti.

Conclusioni

La vita di ciascuno di noi è un romanzo, come dice Anne Schutzenberger. Noi tutti viviamo prigionieri di un’invisibile ragnatela di cui siamo anche uno degli artefici. Siamo in fondo, meno liberi di quanto crediamo. Pertanto possiamo riconquistare la nostra libertà e svincolarci dalla ripetizione, capendo ciò che accade, afferrando questi fili nel loro contesto e nella loro complessità.

Possiamo cosi vivere la “nostra” vita, e non quella dei nostri genitori o dei nostri nonni, di un fratello morto, per esempio, che noi “rimpiazziamo”, consapevolmente o a nostra insaputa.

Questi complessi legami si possono vedere, sentire o intuire, almeno in parte, ma generalmente non se ne parla: vengono vissuti nell’indicibile, nel’impensabile, nel non detto o in segreto. Lavorando sul nostro albero genealogico aiutiamo noi stessi a sciogliere questi segreti e a portare più luce e consapevolezza nella nostra vita.

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